Quando non ce la fai, fregatene

Fregarsene del mondo che ci circonda è l'unico modo per non assorbire la negatività di chi ci ruota intorno. Tanti cosiddetti amici si configurano spesso come saggi conoscitori del tutto, decantando, secondo il loro punto di vista, ciò che significa bene e male, ciò che significa successo o insuccesso. Ma in fondo, chi è che detiene la verità assoluta su noi stessi? Noi stessi. Noi stessi che molto spesso ci facciamo influenzare da chi ci è accanto e dice di conoscerci, portandoci verso il baratro della negatività, dell'auto convinzione della nostra incapacità ad avere successo seguendo la strada che ci eravamo prefissati di seguire.

Impariamo a fregarcene degli altri. Impariamo a fregarcene del nostro io negativo. 


Capita tante volte di sentirsi dire "Non ce la farai mai" e non solo da altre persone. Il peggio è quando a pronunciare questa frase è il tuo IO. Sentirsi dire da se stessi che non ce la faremo mai a raggiungere un obiettivo è una di quelle fasi della nostra vita in cui ci si ritrova di fronte ad un bivio. Da una parte la strada liscia e spianata, quella del lavoro che già hai, delle amicizie che già hai, dell'amore che già hai, quello che è tangibilmente nelle tue mani e si configura come una sorta di tranquillo nido dove stare al sicuro nonostante tutto e tutti. Dall'altra parte c'è la strada impervia, quella del lavoro della tua vita, da creare con le tue mani, dell'andare via dalla città nella quale vivi, con tutto il bagaglio di nuove esperienze che a molti mettono paura: nuove amicizie, nuovi amori.

Quando ci si ritrova di fronte a questo bivio è molto difficile scegliere. Da un lato non vorremmo restare fermi, immobili nella nostra vita odierna, statici in un lavoro che non ci soddisfa più e che ha reso, di conseguenza, la nostra vita un meccanismo preciso, scandito da orari ben definiti. Dall'altro però abbiamo paura di lasciare quella che in qualche modo si configura come una sicurezza, di spazio e di tempo. 

La strada giusta per superare tutto questo non esiste, o meglio, ognuno di noi ha una propria strada giusta da seguire, a prescindere da quello che pensano o dicono le persone intorno. 

La strada giusta è nell'animo di chi sa aspettare per cogliere il momento giusto, quel momento che non si sa mai quando arriva, ma che quando finalmente arriva si presenta di fronte ai tuoi occhi come il giorno giusto per eccellenza. Quel giorno in cui avrai il coraggio di buttare tutto all'aria, ribaltare la scrivania e dire "che me ne frega". 

Tante volte ho detto "che me ne frega", tante volte ho abbandonato obiettivi inutili, che mi risucchiavano le energie senza donarmi nulla in cambio. Ma tante volte ancora dovrò dirlo. Perché in fondo anche il "che me ne frega" è relativo. E nella vita ci sono tanti momenti giusti, per tutte le fasi della nostra esistenza. Non dovremmo mai smettere di fregarcene di chi ci vuole male e di ciò che ci fa male: il menefreghismo è la migliore cura di fronte a uno scorrere dei giorni che non ci soddisfa. 

E allora guardiamo in faccia a tutti e a tutto sorridendo. Il francamente me ne infischio di Clark Gable dovrebbe diventare il nostro mantra quotidiano. 

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